19 Set 2017

Attributo ALT e formattazione del testo alternativo per le immagini

Ad oggi il problema relativo allo scaricamento automatico o meno delle immagini da parte dei programmi di posta elettronica e delle webmail pare essersi molto ridotto.

Immagine Rotta

Se è vero che qualche anno fa la maggioranza delle newsletter e delle email che facevano riferimento ad immagini esterne veniva visualizzata di base senza immagini, con l'avvento degli smartphone la situazione è decisamente cambiata.

Mail di IOS mostra sempre le immagini e da fine 2013 anche Gmail e la relativa applicazione Android/Ios hanno cambiato radicalmente comportamento, nascondendo le immagini solo in casi particolari.

L'attenzione dunque verso un certo tipo di ottimizzazione - il testo alternativo legato all'immagine - è venuta meno; è comunque bene ricordare che

  • Outlook per Windows non mostra automaticamente le immagini
  • Yahoo non mostra automaticamente le immagini
  • Gmail di tanto in tanto decide di non mostrare immagini
  • Thunderbird non mostra automaticamente le immagini

Ci sono inoltre altri casi in cui il testo alternativo all'immagine diventa importante

  • Problemi ed errori nel caricamento delle immagini
  • Utilizzo di screenreader (programmi che si occupano di leggere il contenuto a video per ipovedenti)

Ignorare il problema non è una soluzione accettabile: se la nostra email contiene immagini funzionali e utili a chi le riceve, è necessario prevedere un testo alternativo.

08 Set 2017

Email Marketing per il fitness e la cura della persona

L'email marketing è marketing di "nurturing", di cura e "coccola" del nostro contatto: lo scopo finale è quello di accompagnarlo per mano e farlo diventare prima "amico", poi cliente fedele.

Se c'è un campo dove la parola "cura" è al centro del business è sicuramente quello del fitness e della bellezza: nell'ultimo decennio il mercato del benessere ha avuto una crescita esponenziale e palestre, saloni di bellezza, centri estetici, SPA si sono moltiplicati sul territorio.

Grande richiesta, ma, appunto, anche grande concorrenza: come può l'email marketing aiutarci a consolidare la nostra attività e farla emergere dalla massa dell'offerta?

Trucco

Prima di tutto è necessario capire quale sia il ruolo dell'email marketing: mai e poi mai è consigliabile usare l'email per "trovare nuovi clienti", magari aggredendo indirizzari recuperati in maniera rocambolesca, provenienti da vecchie attività o contatti personali.

Il ruolo dell'email marketing, l'abbiamo ripetuto tante volte, è quello della fidelizzazione, del "nurturing" prima citato, quello quindi di prendere un contatto acquisito altrove - in negozio, tramite una landing page ben costruita, tramite un annuncio Facebook o in seguito ad una telefonata di informazioni - e trasformarlo pian piano in un cliente fedele, continuando a stimolarlo e a coccolarlo, generando in lui il periodico bisogno a incontrare la nostra attività.

Un'altra cosa da tenere bene a mente è che, al contrario di altre attività "local", quelle legate al benessere e alla bellezza non temono concorrenza online: la presenza fisica del cliente è un obbligo imprescindibile per poter godere di un certo tipo di servizi.

25 Ago 2017

Enti e Istituzioni, informare e coinvolgere con le newsletter

Email e numero di telefono: allo stato attuale sono gli unici due touchpoint digitali indipendenti da una intermediazione di terzi. Chiunque usufruisca di servizi internet sia attraverso il computer, sia attraverso uno smartphone, dispone di un indirizzo email.

Per chi, come comuni, biblioteche, associazioni di settore, enti, ha la necessità - e alcune volte persino l'obbligo - di comunicare costantemente a cittadini e associati iniziative, scadenze, circolari e notizie, l'email è dunque uno strumento insostituibile.

biblioteca

Ancora una volta siamo di fronte ad un caso in cui uno strumento globale -l'email- diventa fondamentale per attività locali, radicate nel territorio di appartenenza.

30 Mag 2017

Trump e l'email marketing per la raccolta fondi

La campagna elettorale USA è sempre una macchina affascinante e, a partire dalla prima elezione di Obama, la rete ne è diventata protagonista assoluta, capace di variare equilibri consolidati e spazzare via previsioni date per certe. La quantità di denaro messo in campo dai due partiti maggiori è tale da giustificare la nascita di aziende e startup: la competizione serrata e i tempi stretti sono sicuramente terreno fertile per idee nuove e spregiudicate. In particolare in questo ultimo turno presidenziale sembra che le email siano state le vere protagoniste, sia dal punto di vista sicurezza (ricordiamo lo scandalo delle email di Hillary Clinton), sia da quello strettamente marketing.

Per muovere una grande macchina elettorale è necessario raccogliere molti soldi: il fundraising rappresenta una parte fondamentale nella campagna elettorale.

Gli approcci online di Democratici e Repubblicani sono stati nettamente diversi.

Elezioni

I Democratici si sono infatti affidati principalmente all'advertising online classico, display, mentre il Republican National Committee si è pesantemente affidato ad una pratica che spesso abbiamo demonizzato: l'acquisto e il noleggio di liste email da "spammare" chiedendo appunto il sostegno economico al candidato.

Dati alla mano pare che il RNC abbia speso ben 27 Milioni di dollari in indirizzi email, ottenuti gran parte da una "piccola" start up nata nel 2012, ConservativeConnector.com, la cui mission, davvero esplicita, è

"CONSERVATIVE ONLINE ACTIVISTS - DELIVERED."

24 Feb 2017

Email marketing, il successo non è una email aperta

Negli ultimi anni il ruolo dell'email marketing si è andato precisando e ha assunto sempre maggior peso: per questo è diventato sempre più importante capirne e misurarne l'efficacia.

Quando si parla di efficacia di una campagna marketing, in genere, la prima parola che viene in mente è "conversione"; per conversione si intende non necessariamente l'acquisto di un bene, ma più genericamente la finalizzazione dell'operazione a cui il messaggio invitava.

Email Aperta

Se è vero che qualche tempo fa si urlava a gran voce "content is the king", oggi pare che l'imperativo sia diventato il più prosaico "convert, convert, convert!" , dunque l'attenzione si è spostata dalla narrazione al convincimento puro e semplice. Ovviamente la verità sta come sempre nel mezzo, ma esiste una ragione fondamentale di questo spostamento: misurare l'intrattenimento e il coinvolgimento/identificazione è estremamente complesso e ancora più difficile stabilirne la connessione con il successo di un prodotto o di un brand.

27 Gen 2017

Email Marketing, strumenti per la creazione delle newsletter

Nell'ultimo articolo abbiamo visto come il lavoro legato all'email marketing possa riassumersi in quattro fasi e ne abbiamo analizzata la prima, la costruzione della lista, suggerendo alcuni strumenti utili alla gestione di questo importante e delicato processo. Una volta costruito il database, arriva il momento di preparare le comunicazioni. Creare una newsletter efficace, bella, responsive e correttamente visibile in tutti i maggiori client di posta e device è un compito estremamente demandante. Abbiamo selezionato per voi una serie di strumenti che possono esservi d'aiuto in questa fase.

Editor Online

Al giorno d'oggi la maggior parte dei servizi ESP mette a disposizione moderni editor per email responsive, grazie ai quali è possibile creare in breve tempo il proprio template per le comunicazioni. È altrettanto vero che non tutti gli editor sono uguali e non tutte le soluzioni hanno un editor incluso: è il caso, ad esempio, dei servizi di SMTP relay, oppure di servizi self hosted. In questi casi un editor di email online può essere vitale, per evitare forti mal di testa.

Mosaico

Mosaico Mosaico, sviluppato da VOXmail, è il primo Editor Email rilasciato in licenza GPL, per cui open source. È un editor moderno, che permette di realizzare email responsive utilizzando blocchi di contenuto, configurabili nell'aspetto e nei colori. Semplicità d'uso e solidità sono le sue caratteristiche principali. È possibile testarlo online senza effettuare registrazione; il sistema vi consentirà di caricare le vostre immagini, creare la vostra newsletter e anche testarla. Potrete poi scaricare l'html per usarlo per gli invii effettivi.

09 Dic 2016

Email marketing con gli auguri di Natale? Meglio evitare.

Fino ad un decennio fa, la maggior parte delle aziende aveva l'abitudine di inviare a fornitori e clienti una cartolina postale di auguri di buone feste, molto spesso accompagnandola con un gadget.

Ora i tempi sono cambiati e, fra crisi e nuove tecnologie, le aziende trovano nettamente più conveniente inviare una email di auguri, semplice, poco costosa, ma molto spesso completamente inutile, se non dannosa.

Come abbiamo più volte fatto notare, l'email è uno strumento di relazione importante, che va usato nel momento in cui abbiamo effettivamente qualcosa da dire al nostro pubblico.Newsletter a natale? meglio di no.

In questo periodo le caselle di posta dei nostri clienti e dei nostri fornitori tendono ad essere piene di decine di email di auguri, più o meno tutti sullo stesso tenore; la nostra email di auguri ha la seria probabilità di venire ignorata, cancellata o persino catalogata come spam.

Il pensiero comune è "Che male può fare una email di auguri? Al massimo non verrà letta!", ma sappiamo come in realtà la deliverability dipenda strettamente dalla rilevanza delle email che inviamo. Ogni email ignorata incide sulla nostra reputazione.

22 Nov 2016

Perché non è saggio usare "noreply" come mittente

L'email marketing è marketing di relazione, l'abbiamo ripetuto più e più volte; altra cosa che amiamo ripetere è che ottenere il consenso è aprire un canale diretto e disentermediato con in nostro lead/cliente.

Alla luce di questo davvero risulta difficile capire come ancora oggi moltissimi mandino email massive usando come mittente il famigerato "no-reply", magari spiegando addirittura ad inizio comunicazione che l'email mittente non è presidiata, invitando dunque l'utente a non rispondere alla missiva.

no reply

È curioso come in un mondo dove si lotta per un'apertura in più, un click, una flebile traccia digitale di passaggio, ci si neghi senza motivo alcuno il canale fondamentale di feedback di una email: la risposta.

Inviare una email da un indirizzo e non funzionante, fittizio, nega questo canale di feedback, lanciando all'utente un segnale inequivocabile: io ti dico le cose che intendo dirti, ma non mi interessa affatto quello che vuoi dirmi tu.

21 Nov 2016

Dem o Newsletter? Due modi di intendere l'email marketing

Parlando di email marketing capita spesso di fare un po' di confusione nell'uso dei termini. In particolare ancora oggi risulta difficoltoso distinguere bene fra DEM e Newsletter.

DEM è un acronimo che sta per Direct Email Marketing, nelle intenzioni quindi una branca specifica del Direct Marketing, che utilizza come strumento l'email.
Wikipedia riporta, parlando del direct marketing:

"Rispetto alle forme di pubblicità classica (TV, Radio, Stampa) il Direct Marketing consente di stabilire una relazione diretta e duratura con il target, personalizzando i messaggi in funzione delle specifiche esigenze e caratteristiche del singolo cliente e della fase del ciclo di vita del cliente stesso. In particolare il Direct marketing può essere utilizzato per acquisire il cliente, svilupparlo, fidelizzarlo ed infine recuperarlo in caso di abbandono (quattro fasi del ciclo di vita del cliente). La fase di acquisizione viene effettuata contattando clienti potenzialmente interessanti (prospect), i cui contatti (indirizzo fisico, email, numero telefono) sono disponibili all'interno di liste profilate vendute sul mercato da operatori definiti list broker."

Cassette

Già questa definizione fa scattare un campanello, evidentemente qui siamo piuttosto lontani dai territori del permission marketing: si parla, nel caso della lead generation, di fare operazioni su liste noleggiate o acquistate da terze parti. Dunque, volendo sintetizzare, per DEM intendiamo una singola comunicazione spiccatamente commerciale inviata ad indirizzi di cui l'azienda non ha raccolto il consenso diretto: sappiamo bene che questo tipo di operazione è molto delicata e in ampia parte sconsigliata.

09 Nov 2016

Strategie di email marketing: la stanchezza della lista

Una delle chimere del web-marketing, e dunque anche dell'email marketing, è la misurabilità "totale" degli effetti delle nostre azioni: grazie agli strumenti forniti dalle varie piattaforme si ha la sensazione di avere tutto sotto controllo e di poter stabilire dunque con esattezza se una strategia stia dando o meno i suoi frutti.

In realtà molto spesso ci si accorge che più dati si hanno, più è difficile leggerli accuratamente ed avere dunque indicazioni utili ad eventuali correzioni di rotta.

Questo è ancora più vero per l'email marketing, che è uno strumento di relazione, i cui effetti vanno misurati nel medio e lungo termine.

Email Marketing e Stanchezza

È chiaro più o meno a tutti che i KPI di un invio - singolo - di una comunicazione via email siano aperture e click, si dimentica invece più spesso che esistono anche KPI "negativi", come errori di consegna, disiscrizioni e segnalazioni di abuso: questi elementi, anche nel singolo invio, hanno un peso notevolissimo, perché hanno la capacità di allertare o meno i filtri antispam e quindi ripercuotersi sulla deliverability non solo futura ma persino della spedizione in corso (i filtri sono diventati estremamente veloci e efficaci).

Dicevamo comunque che l'email marketing è strumento di relazione e che i risultati vanno interpretati e letti tenendo presente il medio e il lungo periodo: questo significa che dovremo allontanare l'attenzione dal singolo invio per avere un quadro più in ampio.

Il punto di arrivo e partenza dell'invio massivo di email è la lista contatti, a partire dalla sua composizione, che deve essere sempre più accurata, paziente e attenta, lontana ad esempio dalle tentazioni di riutilizzo vecchi database di provenienza dubbia, fino all'analisi dell'interazione dei contatti con le nostre comunicazioni.

La storia della relazione del singolo contatto è in grado di raccontarci molto: come si è iscritto, che email ha aperto, quali a cliccato, che conversioni ha creato, quante newsletter ha ignorato.