Ottima notizia per chi invia newsletter a Gmail, un po' meno per chi utilizza sistemi di tracciamento per individuare la geolocalizzazione dell'apertura, tipo di dispositivo utilizzato e tipo di programma di posta in uso.
Già con il passaggio ad https (connessione protetta alla webmail) per la sua webmail Gmail aveva reso più complicato riuscire a distinguere le aperture avenute sulla webmail ma con quest'ultima modifica di fatto Google fa un passo avanti nella difesa della privacy dei suoi lettori.
La stranezza è che con il nuovo sistema rende più semplice il tracciamento dell'apertura che ora non ha più bisogno che l'utente scelga di visualizzare le immagini, quindi in questo senso potrebbe essere visto come un passo indietro nella difesa della privacy.

Alla faccia di chi continua a dire che l'
Due giorni fa abbiamo appreso che 
Dal pomeriggio di Martedì 12 marzo fino a metà del 13 marzo il nuovo servizio email di Microsoft Outlook.com ha avuto dei
In Italia però, nonostante si comprino un sacco di smartphone potentissimi (e costosissimi) ho l'impressione che l'uso della posta elettronica in mobilità non sia così diffuso come farebbe pensare quel report, e così ho voluto estrapolare un po' di dati a supporto delle impressioni. Prima di scendere nell'analisi del trend riporto quindi il dato puntuale del primo trimestre 2013 (ok, non è ancora finito, ma la sostanza è quella) dove ci assestiamo poco sopra il 26% di aperture mobile, quindi ben distanti dai dati riportati nei report "internazionali".
Probabilmente