Martedì 14 Maggio 2019 gli utenti/clienti di Mailchimp hanno ricevuto una email intitolata "Exciting updates coming to your Mailchimp account". L'eccitazione è scemata però lungo la lettura del contenuto. L'email apre con un "What's new in Mailchimp?":
Cosa c'è di nuovo in Mailchimp?
Qual è la notizia eccitante? La notizia è che Mailchimp sta cambiando e che si sta evolvendo in una "Marketing Platform" dove l'email è solo uno tra molti strumenti di marketing. Ma di fatto non c'è nessuna funzionalità realmente annunciata nell'email, quindi se vi interessavano funzioni da "piattaforma di marketing" dovrete aspettare futuri annunci, se invece usate Mailchimp solamente per inviare email, nuovamente non troverete particolarmente eccitante la notizia.
Ricorderete che poco prima dell'estate Campaign Monitor, Delivra ed Emma si sono fuse, dando origine probabilmente alla prima fusione di prodotti similari/concorrenti nel settore dell'email marketing mondiale.
Oggi vi riportiamo, invece, due straordinarie acquisizioni miliardarie nel mondo del marketing digitale, avvenute nell'ultimo mese:
Sono passati alcuni mesi da quando Gmail ha aggiornato, dopo tanti anni, la sua interfaccia, introducendo anche alcune nuove funzionalità che prima rendevano unico l'altro progetto di Google: Inbox by Gmail.
Ora che la nuova versione di Gmail risulta stabile e "consegnata" a tutti gli utenti, Google ha annunciato che Inbox by Gmail non ha più motivo di esistere visto che le sue caratteristiche principali oggi sono disponibili direttamente sul nuovo Gmail.
È notizia di questi giorni la fusione di tre realtà consolidate del mondo dell'email marketing.
Campaign Monitor, servizio molto conosciuto anche in Italia, raggrupperà sotto il suo brand anche Emma e Delivra.
Lo scopo della fusione è quella di offrire un ventaglio di servizi adatti ad ogni tipo di business. Il nuovo CEO del gruppo Campaign Monitor sarà Wellford Dillard, già CEO di Emma nell'ultimo anno. A quanto pare gli headquarter del neonato gruppo verranno ospitati a Nashville, presso gli uffici di Emma, preferiti alla sede statunitense di Campaign Monitor a San Francisco.
La scorsa settimana si sono diffuse diverse indiscrezioni relativamente ad un imminente restyling della versione web di Gmail.
Nel corso degli anni Gmail (stiamo sempre parlando della versione web) ha subito davvero pochissimi interventi di restyling, dunque, dopo l'aggiornamento di Calendar, anche lui diventato un vero "dinosauro" del web, c'era da aspettarsi che sarebbe giunta l'ora di una "rinfrescata" anche per la celeberrima casella di posta marchiata Google.
Nei fatti Gmail è diventato leader mondiale per le freemail e anche la versione aziendale (cuore di Gsuite) è scelta da sempre più realtà, anche in Italia: il processo di aggiornamento di uno strumento utilizzato da centinaia di milioni di utenti ogni giorno (Google dichiara 1.2 miliardi di utenti) è estremamente delicato, per questo non ci meraviglia che ci abbia messo tanto tempo ad arrivare.
Gli screeshot e le indiscrezioni circolate ci parlano di un restyling non semplicemente grafico, ma dell'introduzione di una serie di strumenti e integrazioni che potrebbero cambiare in maniera piuttosto significativa il nostro approccio all'email.
In questi giorni si sta tenendo ad Amsterdam la AMPConf, evento completamente dedicato allo "standard" AMP (Accelerated Mobile Pages), lanciato nel 2015 con l'intenzione di fornire uno strumento smart agli sviluppatori web, con il quale fosse semplice creare interfacce mobile per i siti.
Il progetto AMP ha i suoi estimatori e, nonostante non abbia avuto l'esplosione sperata, continua a procedere per la sua strada, tanto che Google ha annunciato, all'interno dell'evento che entro l'anno Gmail supporterà un subset di AMP, ribattezzato AMP4Email.
Da un certo punto di vista il progetto potrebbe avere potenzialità addirittura più ambiziose di quelle del suo fratello maggiore: stiamo parlando di portare interazione e contenuti dinamici in un ambito ancora sostanzialmente fermo alle tabelle html, con supporto limitato dei CSS e dunque pienamente statico. Ma sarà tutto oro quel che luccica?
Qualche giorno fa Proofpoint, azienda specializzata nella cybersicurezza aziendale, ha annunciato di aver concluso un accordo per l'acquisizione di Cloudmark, per un valore totale di 110 milioni di dollari.
Abbiamo già parlato di Cloudmark su queste pagine: il suo core business riguarda la produzione di filtri antispam (sia email, sia sms) condivisi, e ha come cliente tipo i grandi ISP.
In Italia i filtri di Cloudmark sono utilizzati da Libero, Tiscali, Register, Aruba e Fastwebnet.
L'acquisizione apre scenari di integrazione fra le piattaforme, in particolare Proofpoint ha dichiarato che il Global Threat Network di Cloudmark sarà integrato nel servizio Nexus, usato per la loro suite di sicurezza per email, social media e SaaS.
MailerMailer, storico player statunitende dell'email marketing, attivo fin dal 2001, ha dato ieri la notizia dell'acquisizione dell'azienda da parte del gruppo J2 Global.
J2 Global è un gruppo internazionale che detiene una serie di brand e strumenti digitali, da eFax, che si occupa dell'invio di fax via rete a KeepItSafe, servizio di online backup.
Uno dei brand di proprietà di J2 Global è Campaigner, ESP canadese, con un profilo piuttosto alto, completo di strumenti di integrazione e automazione ed un pricing basato sul numero di contatti presenti nella lista.
Twitter compie dieci anni e sente un po' di affanno, Google+ dopo aver cambiato pelle almeno un paio di volte, al momento sonnecchia ozioso in un angolino del nostro telefono. Decine di altri progetti, fortemente basati sull'approccio sociale del cosidetto Web 2.0, nel corso di questi ultimi anni sono semplicemente spariti, lasciando spazio al trend del momento, quello delle applicazioni di messaggistica istantanea.
Fra i grandi progetti social che hanno "segnato" la rete in questi anni, Digg merita sicuramente una menzione: creato nel 2004 dall'allora ventisettenne Kevin Rose, Digg nasce come strumento di social bookmarking. Sostanzialmente tramite il proprio profilo Digg si raccolgono link e lo stesso Digg, attraverso un sistema di rating sociale, li promuove e li aggrega, creando contenitori tematici di notizie, teoricamente altamente rilevanti. Come capita sempre, all'avvento di Digg, sono corrisposti proclami sulla morte delle newsletter e dell'email marketing, considerati vestigia di un passato glorioso.