Cosa si intende per SPAM
Parlando di email, con il termine SPAM si indica genericamente una comunicazione massiva di tipo promozionale non richiesta dal proprietario della casella di posta.
L’aumento esponenziale di questo tipo di traffico promozionale con il diffondersi della connettività internet ha portato sia i fornitori di servizio email, sia i governi a correre ai ripari per tutelare i propri clienti e i propri cittadini.
Chi invia comunicazioni commerciali ai propri clienti deve dunque stare attento a due aspetti fondamentali:
- per la normativa italiana è spam una email non richiesta ( quindi una mail che non rispetta il consenso preventivamente fornito al mittente).
- per i fornitori di servizi email e per i loro filtri anti spam è spam una email che non genera interesse nel destinatario, una email irrilevante.
Attenzione a non confondere le due cose! Anche se per la normativa italiana (che va rispettata in ogni sua parte ) è fondamentale il consenso, per essere sicuri che le email arrivino nella fatidica “posta in arrivo” è necessario che i destinatari siano felici di riceverle.
Cos'è il Consenso
La normativa prevede che il Consenso debba essere “informato, libero e specifico”.
Informato: nel senso che deve essere presente una informativa che l’utente ha potuto visionare semplicemente
Libero: nel senso che deve essere fornito su base volontaria e non può essere “estorto” o “sottinteso”.
Specifico: il consenso viene rilasciato ad uno specifico titolare, per un determinato argomento e per una determinata forma e frequenza di comunicazione.
Reputazione e Rilevanza in pillole
Come spesso accade nelle questioni legate al web e all’email marketing, il buon senso è l’arma migliore che abbiamo a nostra disposizione.
Pensare di poter utilizzare trucchi per trarre in inganno i filtri AntiSpam è inutile e spesso dannoso.
I moderni filtri AntiSpam lavorano sulla reputazione, analizzando le reazioni degli utenti agli invii, spesso in tempo reale; catturare l’attenzione del proprio pubblico diventa fondamentale, se vogliamo continuare a raggiungerlo.
Inviare email rilevanti per l’interlocutore è l’arma principale.
Il basso costo dell’invio email porta a pensare sia meglio inviarne una in più piuttosto che una in meno: in realtà ogni email ignorata perché non rilevante, diminuisce la reputazione e aumenta quindi le probabilità che le email successive ( anche la stessa newsletter inviata ad altri destinatari dello stesso dominio pochi minuti dopo ) possano essere classificata come spam.
Per aumentare la rilevanza è necessario segmentare la propria lista e cercare di mandare email solo a chi mostra interesse : l’approccio all’invio email non deve essere quello del volantinaggio in buchetta.
Abbiamo la possibilità di avere informazioni sul gradimento delle nostre comunicazioni e usandole riusciremo ad ottimizzare i costi e a migliorare il rendimento delle spedizioni stesse , oltre a minimizzare il rischio di incorrere nelle maglie dei filtri AntiSpam.
I filtri AntiSpam sono diffidenti e quindi considerano gli sconosciuti in maniera potenzialmente negativa.
La reputazione, come nel mondo “reale”, si costruisce a fatica e si distrugge molto velocemente: farsi una buona reputazione richiede costanza e qualità, mentre basta un invio per vanificare il lavoro fatto fino a quel momento; e non tutti i provider, un po’ come le persone, si comportano allo stesso modo... alcuni hanno memoria breve, altri ricordano a lungo gli “sgarbi”, altri ancora reagiscono velocemente, mentre alcuni se la prendono con comodo.
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