19 Lug 2018

Aperture da webmail e app: sempre più anonime

Già in questo articolo, di più di tre anni fa, avevamo fatto notare come alcune delle statistiche offerte dagli ESP risultassero nei fatti parecchio imprecise.

Le motivazioni dietro a questa imprecisione, riscontrabile soprattutto nella localizzazione geografica e nel riconoscimento dei device di apertura, sono variegate, ma una in particolare risulta avere un peso maggiore: l'utilizzo, da parte di alcune webmail e app mobile di proxy per il recupero e la fornitura delle immagini.

proxy immagini

Cos'è un proxy immagini?

Quando una email viene inviata tramite un ESP normalmente è composta di una parte HTML che all'interno, come una pagina web, richiama risorse esterne, principalmente immagini.

In condizioni normali il client di posta o il browser, interpretando l'html della newsletter, fanno per conto dell'utente le richieste ai server remoti per ottenere le immagini.

11 Lug 2018

Anche Apple rafforza la sua policy DMARC

Nel corso degli ultimi anni, molti fornitori di indirizzi email gratuiti hanno cominciato a "stringere la corda", rilasciando record DMARC con policy di quarantine o reject.

Il record DMARC, pubblicato nella zona DNS del dominio, consente al proprietario del dominio di indicare ai server riceventi come comportarsi nel caso nel caso DKIM e SPF falliscano, non siano presenti o non siano allineati.

dmarc mac

Apple ha pubblicato già da qualche tempo un record DMARC, che fino a qualche giorno fa riportava la direttiva "p=none", la più morbida, che semplicemente indica al server ricevente di inviare una notifica ad uno specifico indirizzo nel caso in cui una email con un mittente mac.com, me.com o icloud.com fallisca il check su SPF e DKIM.

Questa direttiva è stata sostituita dalla più stringente "p=quarantine", che indica ai sistemi riceventi che, in caso di email non certificate e allineate secondo i protocolli DKIM e SPF, l'email stessa venga relegata in una cartella apposita di quarantena, normalmente quella riservata allo spam.

06 Lug 2018

Una Newsletter al giorno, alla settimana, al mese o all'anno?

L'email marketing, in questo mondo di velocisti, ha il passo di un mezzofondista, o forse persino di un maratoneta.

Prima Twitter e Facebook, poi Instagram ci hanno abituato all'instant marketing, fatto di occasioni colte al volo, con quanta più spinta e creatività possibile, in un gioco alla rincorsa dello spicciolo di attenzione del consumatore, sempre più distratto e disaffezionato.

L'email marketing ha provato ad adeguarsi, ed in parte ci è riuscito, con i meccanismi di automazione, le email legate ai sistemi di retargeting, l'ultra personalizzazione.

calendario

Questo tipo di approccio è però estremamente commerciale ed efficace unicamente per alcune realtà, tipicamente retail e di vendita diretta.

L'email marketing "tradizionale", legato al concetto di Newsletter, ha mantenuto il suo passo, e continua ad avere, forse persino più di qualche anno fa, una efficacia di gran lunga superiore a molti altri mezzi, a patto di essere disposti a ragionare e lavorare su tempi mediamente più lunghi di quelli a cui attualmente siamo abituati.