25 Gen 2016

Constant Contact venduto per 1.100 milioni di dollari

Constant Contact ha dato l'annuncio ufficiale di acquisizione da parte del gigante dell'hosting statunitense Endurance International.

L'annuncio è stato dato dopo che l'assemblea degli azionisti di Constant Contact ha dato il via libera, a stragrande maggioranza, all'operazione di acquisizione per 32$ ad azione, per un'operazione che è stimabile attorno ai 1.100 milioni di dollari.

constant contact

Nel piano dell'operazione è prevista anche l'uscita dell'attuale CEO e fondatrice Gail Goodman, con un compenso di 7.5 milioni di dollari.

20 Gen 2016

Il mercato dell'Email Marketing in Italia - Fornitori Esteri

Nell'articolo Piattaforme Italiane per l'Email Marketing abbiamo analizzato brevemente, grazie ai trend sulle ricerche Google forniti da Adwords, il mercato dei servizi di invio newsletter italiani.

I nomi che spiccavano in questa piccola ricerca erano sicuramente quelli di Mailup e VOXmail, senza dimenticare player storici di "alto livello" come ContactLab o Magnews, sicuramente fra i pionieri dell'email marketing italiano.

In Italia però arrivano anche molti servizi esteri, alcuni dei quali localizzati in italiano.

In questa seconda parte della ricerca, tentiamo di capire, sempre ricordando i limiti di questa analisi (sostanzialmente identifichiamo quante ricerche vengono fatte al mese su Google con il brand dell'azienda/prodotto), quale sia la penetrazione di questi fornitori nel mercato Italiano

19 Gen 2016

Piattaforme italiane per l'email marketing

Dopo la breve sbornia da "social network" (e dopo aver archiviato i vari annunci di morte imminente dell'email), le attenzioni degli esperti stanno tornando al mondo delle newsletter e dell'email marketing in generale.

Di fatto negli ultimi anni si è assistito ad una evoluzione costante nell'invio email, che ha portato al progressivo abbandono di soluzioni fai-da-te e l'affermarsi, anche in Italia di realtà ESP (Email Service Providerprofessionali e spesso presenti anche nei mercati esteri.

Grazie agli strumenti forniti da Google Adwords, è possibile tentare di tracciare una stima "super partes" del grado di diffusione dei vari ESP nostrani, andando a verificare, molto semplicemente, il trend di ricerche riferite direttamente al brand.

trend ricerche

Questo tipo di valutazione ha ovviamente dei limiti, e vuole dare semplicemente una visione d'insieme di quello che è il mercato dell'invio email in Italia.

14 Gen 2016

Libero.it e l'app per la posta mobile: cosa c'è da sapere?

Per la sua app Mobile, sia IOS che Android, Libero ha fatto una scelta piuttosto furba: di fatto l'applicazione in questione non è nient'altro che una ribrandizzazione della nota app multiprovider myMail.

L'applicazione in questione è sicuramente una delle alternative più utilizzate, ha una interfaccia comoda e moderna e consente di configurare più caselle di posta, anche di provider diversi. La ribrandizzazione fatta da Libero ha mantenuto questa caratteristica (proponendo chiaramente Libero come prima scelta), oltre alle altre che hanno reso questa applicazione così famosa.

liberomail

Dai dati in nostro possesso, le aperture provenienti dall'applicazione Mobile di Libero corrispondono all'incirca al 3% del totale delle aperture di newsletter in Italia, per cui un numero sicuramente ragguardevole. Quasi un terzo delle aperture fatte da utenti di @libero.it (e domini correlati come @iol.it, @virgilio.it, @inwind.it) oggigiorno avviene proprio tramite questa applicazione piuttosto che con la classica "webmail". Alcuni utenti, chiaramente, utilizzano entrambe le piattaforme in vari momenti della giornata.

07 Gen 2016

Email deliverability e ip dedicati. Pro e contro.

Nel complicato processo di consegna delle email, i compiti a carico del fornitore di servizio di invio sono numerosi.
Alcuni fornitori permettono di ottenere, specie per database di invio cospicui, IP dedicati al singolo servizio.
È davvero un vantaggio?

Ip shared o dedicato?

Avere un indirizzo IP dedicato alle proprie spedizioni permette di isolare la reputazione, che non viene “inquinata” (ma neppure in positivo) da altri.
Mantenere la reputazione di un IP vuole dire anche assicurare un volume di invio costante e continuo, altrimenti c’è il serio rischio che questa scelta comporti più danni che vantaggi: i sistemi AntiSpam valutano con attenzione questi parametri.

Un indirizzo IP shared (condiviso) avrà una reputazione generata dalla media delle singole reputazioni di chi lo utilizza: di norma è la soluzione più stabile, anche grazie agli accorgimenti del fornitore di servizio, che si occuperà di mantenere il più possibile costante il traffico in uscita.