14 Gen 2016

Libero.it e l'app per la posta mobile: cosa c'è da sapere?

Per la sua app Mobile, sia IOS che Android, Libero ha fatto una scelta piuttosto furba: di fatto l'applicazione in questione non è nient'altro che una ribrandizzazione della nota app multiprovider myMail.

L'applicazione in questione è sicuramente una delle alternative più utilizzate, ha una interfaccia comoda e moderna e consente di configurare più caselle di posta, anche di provider diversi. La ribrandizzazione fatta da Libero ha mantenuto questa caratteristica (proponendo chiaramente Libero come prima scelta), oltre alle altre che hanno reso questa applicazione così famosa.

liberomail

Dai dati in nostro possesso, le aperture provenienti dall'applicazione Mobile di Libero corrispondono all'incirca al 3% del totale delle aperture di newsletter in Italia, per cui un numero sicuramente ragguardevole. Quasi un terzo delle aperture fatte da utenti di @libero.it (e domini correlati come @iol.it, @virgilio.it, @inwind.it) oggigiorno avviene proprio tramite questa applicazione piuttosto che con la classica "webmail". Alcuni utenti, chiaramente, utilizzano entrambe le piattaforme in vari momenti della giornata.

Quali sono le caratteristiche di rendering delle email di questa applicazione? Di fatto Libero Mail, così come myMail, ha un comportamento molto simile a quello dell'app mobile Gmail, a partire dall'uso di un proxy per le immagini (cosa che, come più volte abbiamo fatto notare, rende il tracciamento di alcune specifiche come device di apertura e geolocalizzazione impossibile). 

Alcuni strumenti analitici potrebbero quindi erronamente imputare le aperture fatte tramite questa applicazione alla nazione Olanda (il proxy utilizzato ha sede in olanda) e ad un browser Chrome su Linux "Desktop", quindi dati molto fuorvianti rispetto alla realtà.

Come per l'app di Gmail gli stili non inline vengono rimossi completamente (quindi non contate sull'applicazione di Media Query di alcun genere), mentre non paiono esserci automatismi per il miglioramento della leggibilità (modifiche alla dimensione delle tabelle, delle immagini o del corpo caratteri), che invece l'app Gmail usa - alle volte in maniera non proprio lineare, come spiegato in questo articolo del blog di Mosaico.io -.

Chiunque faccia email marketing in Italia non può dunque ignorare questa app: considerando la qualità della stessa, è facile che molti utenti Libero decidano di utilizzarla, andando ad incrementare la già cospicua fetta di aperture registrate ad oggi.

Dal momento che le piattaforme di testing dell'anteprima delle email (come Email on Acid o Litmus) non prevedono screenshot per le app di myMail o Libero, l'unico modo per testare la vostra newsletter è manualmente, ovvero tramite l'installazione diretta delle stesse su un device e la configurazione di una casella appositamente creata per testare la specifica applicazione: l'avete già fatto? Pensate di farlo?

Inviare una newsletter senza sapere come viene vista da oltre il 3% dei destinatari potrebbe essere un grosso rischio, quindi se nella vostra lista ci sono molti utenti nei domini gestiti da Libero/ItaliaOnLine, secondo noi vale la pena verificarla.

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