Proprio il mese scorso abbiamo parlato dell'impatto sulla privacy del tracking pixel, di come venga usato nell'email e di quali strumenti esistano a tutela della privacy e ora arriva l'annuncio di Apple con una, anzi più di una, soluzione rivoluzionaria per tutela della privacy, specialmente per il mondo email.
Nell'articolo precedente avevamo visto sostanzialmente 3 modalità di tutela della privacy e le relative peculiarità:
- blocco delle immagini, con sblocco manuale per l'utente che voglia approfondire
- blocco della solo immagine di tracciamento (tracking pixel), quando identificata
- image proxy, per anonimizzare IP e dispositivo utilizzati senza però prevenire il rilevamento dell'apertura
La soluzione presentata da Apple è composta da due elementi, di cui uno è sostanzialmente l'image proxy già adottato, come abbiamo visto, da numerosi player, mentre l'altro, totalmente inedito e senza dubbio innovativo, consiste nello scaricamento automatizzato in background di tutte le email, risorse remote incluse.
Avevamo visto, infatti, come la soluzione del proxy fosse un'ottima soluzione a tutela della privacy, ma che avesse dei limiti in quanto non impediva che fosse rilevata l'apertura o meno del messaggio da parte del mittente. Con l'aggiunta dello scaricamento in background automatico per tutte le email ricevute Apple risolve anche questo aspetto. Puoi impedire al mittente di sapere quando apri l'email bloccando il pixel di tracciamento o bloccando completamente le risorse remote, ma puoi farlo anche chiedendo sempre tali risorse, per ogni email, anche quelle che non apri. Se il programma di posta simula la visualizzazione di ogni email ricevuta, a prescindere dal reale comportamento del ricevente, il mittente non potrà più sapere quali sono le email che vengono aperte o quando vengono aperte.
Questa è la nostra traduzione di come Apple descrive la funzionalità secondo MacRumors:
Le email che ricevi possono includere pixel nascosti che permettono al mittente di acquisire informazioni su di te. Appena apri l'email, informazioni riguardanti la tua attività possono essere raccolte dal mittente senza trasparenza e senza possibilità di controllare quali informazioni vengono condivise. Un mittente può sapere quando e quante volte hai aperto la sua email, se l'hai inoltrata, il tuo indirizzo IP, e altri dati che possono essere usati per costruire un profilo dei tuoi comportamenti o risalire alla tua posizione.
Se scegli di abilitarla, Mail Privacy Protection ti aiuta a proteggere la tua privacy impedendo ai mittenti, Apple inclusa, di acquisire informazioni sulle tue interazioni con le email. Quando ricevi una email nell'applicazione Apple Mail, invece di scaricare i contenuti remoti quando apri l'email, Mail Privacy Protection scarica i contenuti remoti in background come modalità predefinita - indipendentemente da come interagirai o non interagirai con l'email. (nel fare questo, ndr) Apple non acquisirà alcuna informazione sul contenuto dell'email.
Inoltre, tutti i contenuti remoti scaricati da Apple Mail vengono richiesti attraverso server proxy multipli, in modo da impedire al mittente di individuare il tuo indirizzo IP. Piuttosto che condividere il tuo IP, che può permettere al mittente di individuare indicativamente dove ti trovi fisicamente, la rete di proxy di Apple ti assegnerà casualmente un indirizzo IP che corrisponde solamente al continente nel quale ti trovi. Di conseguenza, i mittenti riceveranno solo informazioni generiche invece di informazioni specifiche sul tuo comportamento. Apple non accederà al tuo indirizzo IP.
Al momento non abbiamo molti dettagli, non sappiamo come funzionerà questo scaricamento in background, se verrà fatto alla ricezione delle email, se verrà fatto anche per le email in spam, se verrà fatto per tutte le email o solamente a campione. Non sappiamo nemmeno se la nuova funzionalità verrà attivata in automatico su tutti i dispositivi o se dovrà essere attivata manualmente o se sarà suggerita o segnalata come opzione, ma, considerando che il mondo Apple oggi è responsabile per dati che stanno tra il 30% (in italia) e il 50% (negli USA) delle aperture di email, questa funzionalità potrebbe stravolgere il mercato dell'email marketing.
Senza addentrarci troppo nelle speculazioni è abbastanza palese quanto questa funzionalità possa invalidare sistemi di email automation basati sul comportamento degli utenti in termini di apertura delle email precedenti o A/B testing basati sul rilevamento della versione più aperta.
Hide my Mail
Apple ha poi presentato un'ulteriore funzionalità, questa volta legata a Safari e all'abbonamento iCloud+, che riguarda il mondo email ed è stata chiamata "Hide my mail" (Nascondi la mia e‑mail) e consiste nella creazione di indirizzi email @icloud.com univoci e casuali da poter utilizzare quando si compilano moduli web che richiedono un indirizzo email invece di fornire ai siti il proprio indirizzo email. Questa email di "servizio" inoltrerà poi le email ricevute automaticamente all'indirizzo email reale dell'utente. L'utente potrà in qualunque momento cancellare uno di questi indirizzi univoci in modo da fermare immediatamente ogni comunicazione ricevuta tramite tale indirizzo. Visto che sembra che tale funzione sia legata all'abbonamento iCloud+ al momento non ci aspettiamo che possa diventare una casistica particolarmente rilevante, ma magari approfondiremo questo aspetto quando IOS15 sarà rilasciato definitivamente, supponiamo verso settembre/ottobre.
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