Periodicamente vediamo qualcuno che, sulla base di ciò che vede sul proprio iMac 27" o sul proprio PC con uno schermo da 32", decide che sia una buona idea inviare email da migliaia di pixel di larghezza per evitare quel fastidioso spazio vuoto che vede in ogni newsletter che trova "ordinaria".

Noi proviamo a spiegare che le modalità con le quali vengono ricevute e visualizzate le email, oggigiorno, sono le più disparate e che l'ambiente desktop, soprattutto tramite applicazione, è ormai una minoranza nella platea delle soluzioni più usate, ma l'interlocutore di turno pensa regolarmente di poter fare come con i siti web, di usare le tecnologie che permettono di rendere un sito "responsive", ovvero adattarlo automaticamente alla larghezza disponibile sul dispositivo.

Poco importa se gli si spiega che il mondo dell'HTML supportato dai programmi di posta è più problematico di quanto fosse l'HTML per il web 20 anni fa. Via email nemmeno una immagine di sfondo, un bordo arrotondato o un font specifico sono supportati dal 99% dei destinatari. Anche le media queries (la tecnologia usata sul web per rendere responsive i siti) su molti programmi di posta non funzionano e spesso funzionano male, ad esempio facendoti adattare alla dimensione della finestra quando però lo spazio in cui viene visualizzata l'email non è grande quanta l'intera finestra, come capita su Gmail su desktop.

Per svariati motivi tecnici, le migliori tecnologie e i migliori trucchi utilizzabili ancora oggi non consentono molta flessibilità, e il miglior compromesso trovato, da 5 anni a questa parte, permette di gestire una versione molto limitata di responsività per le email e consiste nel creare email composte al massimo da 2-3 colonne per una larghezza complessiva di circa 600 pixel.

Ma il web designer di turno è molto smart e sa che molte cose che gli altri ritengono difficili o impossibili per lui sono banali e quindi non si fida quando gli si portano questi argomenti, perché, in fondo, sul suo iPhone e sul suo Mac, ha fatto prove e riesce a fare email con tutte, o quasi, le tecnologie che usa sul web.

Allora, alla fine, invece di discutere dei limiti dei singoli programmi (o app) di posta, e delle centinaia di variabili in gioco, per una volta è forse interessante guardare come sono fatte le email di chi non ha problemi di budget nella definizione del template o di chi, di mestiere, si preoccupa proprio di vendere strumenti per la verifica della compatibilità delle email, o ancora di chi vive vendendo soluzioni di invio email.

Vediamone alcune insieme, partendo dalle più note aziende su Internet. Ecco quindi una newsletter di Google Home, una di Facebook, una di Netflix e una di Amazon:

Ma vediamo ora, invece, che larghezza decidono di usare i due fornitori di riferimento di strumenti di verifica di compatibilità dell'email, Litmus ed Email on Acid:

E ancora, cosa fanno il principale fornitore di servizi di invio email mondiale, Mailchimp, e il principale nazionale, Mailup:

Ma abbiamo anche esempi differenti, come quello di Samsung, di Zara, di Bernabei o di TIMVision:

Riepilogando, queste sono le larghezze delle email che abbiamo selezionato, in ordine dalla più stretta alla più larga:

Potete vedere come solamente una superi i 600 pixel di larghezza arrivando a 640, per il resto quale sia la best pratice ci sembra più che evidente.

Riteniamo di non aver fatto cherry picking, queste sono un campione delle newsletter che riceviamo da brand molto noti, visualizzate direttamente nelle nostre caselle Gmail, ma se ricevete newsletter di noti brand con larghezze superiori a queste fatecelo sapere, che ci iscriviamo ed integriamo l'articolo!

Le vostre email stanno in questo range o avete azzardato soluzioni differenti?