In questi giorni si sta tenendo ad Amsterdam la AMPConf, evento completamente dedicato allo "standard" AMP (Accelerated Mobile Pages), lanciato nel 2015 con l'intenzione di fornire uno strumento smart agli sviluppatori web, con il quale fosse semplice creare interfacce mobile per i siti.
Il progetto AMP ha i suoi estimatori e, nonostante non abbia avuto l'esplosione sperata, continua a procedere per la sua strada, tanto che Google ha annunciato, all'interno dell'evento che entro l'anno Gmail supporterà un subset di AMP, ribattezzato AMP4Email.
Da un certo punto di vista il progetto potrebbe avere potenzialità addirittura più ambiziose di quelle del suo fratello maggiore: stiamo parlando di portare interazione e contenuti dinamici in un ambito ancora sostanzialmente fermo alle tabelle html, con supporto limitato dei CSS e dunque pienamente statico. Ma sarà tutto oro quel che luccica?
Come funziona AMP e come funzionerà AMP4Email
AMP si propone come libreria di componenti HTML/CSS/JS, pensati appositamente per essere leggeri e rapidi, quindi per dare all'utente mobile la sensazione di essere in un ambiente locale. Sviluppare pagine/applicazioni in AMPHtml è semplice e il codice risultante è estremamente compatto, vengono usati infatti tag appositi per le varie componenti, che poi la libreria si preoccuperà di modificare e rendere disponibili al motore di rendering del browser/webview.
Il fatto di far riferimento unicamente alle librerie remote AMP e a nessun altro javascript di terze parti, consente ai vari browser salvarne il contenuto nella cache, risparmiando banda e garantendo dunque un funzionamento "quasi istantaneo".
Google il 12 febbraio ha annunciato la volontà di rendere Gmail compatibile con un subset di AMP, ridenominato AMP4email. Nel farlo ha già rilasciato alcune specifiche e reso disponibile un playground per testare le capacità del sistema.
Andando un po' sul tecnico, AMP4email propone di inserire nelle nostre email una ulteriore MIME part, oltre a quelle dedicate alla versione in testo semplice e in HTML, denominata text-x-amphtml, nella quale andrà poi inserita la versione AMPHtml dell'email stessa.
Quindi AMP non ha intenzione di sostituire la versione HTML dell'email, ma di affiancarsi ad essa. Il set minimo di un AMPhtml pensato per l'email è il seguente
<!doctype html>
<html ⚡4email> <!-- `amp4email` also accepted. -->
<head>
<meta charset="utf-8">
<style amp4email-boilerplate>body{visibility:hidden}</style>
<script async src="https://cdn.ampproject.org/v0.js"></script>
</head>
<body>
Hello, world.
</body>
</html>
Come è facile vedere, cambia il tag HTML, che contiene il riferimento "amp4email" e in più, cosa assai singolare per un'email, abbiamo il riferimento ad un javascript, che è appunto il cuore stesso del sistema AMP.
AMP consente l'uso di tag propri, che vengono poi gestiti dal javascript; in particolare è previsto, sempre stando all'annuncio di Google, che AMP4Email supporti i seguenti componenti:
Elementi Dinamici
- amp-form
- amp-selector
- amp-bind & amp-state
- amp-list
- amp-mustache
Stile e presentazione
- amp-accordion
- amp-carousel
- amp-sidebar
- amp-image-lightbox
- amp-lightbox
- amp-fit-text
- amp-timeago
Media
- amp-img
- amp-anim
Per quanto interessanti, le parti relative a stile e presentazione e media sono indubbiamente secondarie rispetto alla verrà novità rappresentata dagli elementi dinamici. Questi prevedono una vera e propria interazione server/client, tramite chiamate AJAX, per cui l'email diventa una piccola applicazione, in grado di caricare dati da remoto e inviare le risposte contenute in un form, sempre senza cambiare contesto.
Questo significa che l'email non sarà più un elemento statico, fisso nel tempo e non modificabile una volta giunta a destinazione. In questo senso la novità proposta è davvero un cambio di paradigma non così semplice da digerire.
In ogni caso ricordiamo che si tratterebbe di un contenuto DIVERSO da quello HTML, visualizzabile unicamente da client di posta elettronica compatibili con AMP4Email, quindi da Gmail (entro il 2018, sempre stando all'annuncio)
Preoccupazioni e reazioni della comunità
La pagina GitHub che ospita l'annuncio di Google sta facendo da collettore di dubbi e perplessità di ogni tipo.
Qualcuno fa notare che al momento lo sviluppo e la stabilità del progetto AMP sono a dir poco traballanti (1000 issues, quindi problematiche, aperte su GIThub) e che molte delle meraviglie promesse nel 2015 sono aldilà dall'avverarsi.
Altri ritengono l'avvento di AMP4Email un vantaggio unicamente per chi si occupa di advertising via email (non a caso Google stessa ha coinvolto nei test realtà come Booking, Pinterest e Doodle).
Molti lamentano i possibili buchi di sicurezza e esternano preoccupazioni riguardo la privacy: in fondo stiamo parlando di un pezzo di codice in grado, seppur entro certi limiti (All network requests must be proxy-able to ensure that user anonymity is preserved), di dialogare con un server esterno, inviando e ricevendo dati.
Qualcuno fa persino notare che in realtà l'immutabilità di una email, il suo essere fedele a se stessa dal momento in cui è arrivata nella casella, è un cardine stesso del mezzo; nei fatti questa immutabilità è già parziale, specie se l'email fa riferimento a immagini esterne, che possono comunque sparire o cambiare in qualsiasi momento.
Ci permettiamo comunque di nutrire dubbi su questo annuncio: ci pare un controsenso inserire un substrato tecnologico importante, non standard, quando, a conti fatti, per molte delle necessità dei marketer, basterebbe un supporto più esteso di HTML e CSS, a tutt'oggi ampiamente fallace.
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