Nel 2016 Facebook ha introdotto la possibilità, per aziende e sviluppatori, di creare automatismi (bot) su Messenger.
I Messenger Bot fanno parte della famiglia dei ChatBots, programmi creati per interagire con un umano nella maniera più naturale possibile, estraendo informazioni utili dai messaggi ricevuti in ingresso e elaborando una risposta congrua (e utile).
Programmi di questo genere esistono da molto tempo, ma il loro avvento sul web in maniera massiva è molto recente, spinto anche dalla possibilità di unire software di riconoscimento del linguaggio naturale all'analisi di dati pre-esistenti per ottimizzare e personalizzare le risposte.
Apple, Google, Microsoft e Amazon si stanno spingendo oltre, e i loro assistenti virtuali (Siri, Google, Cortana e Alexa) sono ormai una realtà affermata, anche se ancora parecchio lontana dal sogno fantascientifico dell'interazione naturale totale.
Nell'ultimo anno i chatbot web sono comparsi in vari ambiti, soprattutto in relazione all'e-commerce, e spesso si è parlato di questa tecnologia come alternativa definitiva all'email-marketing (sigh).
In particolare la discesa in campo massiccia di Facebook con i Messenger Bots rappresenta senza ombra di dubbio una realtà con cui confrontarsi, tentando di capire, senza preconcetti, i possibili utilizzi, i limiti, le differenze e le similitudini con il nostro tanto amato email marketing.