24 Mag 2018

GDPR: conferma l'iscrizione o il 25 maggio ti cancelliamo: "americanata"?

In questi giorni stiamo tutti ricevendo decine, se non centinaia, di email relative al GDPR, numerose delle quali chiedono di confermare la propria iscrizione entro il 25, pena la cancellazione dal loro DB.

Se grosse e famose aziende hanno usato questo approccio, dovrà pur esserci un motivo, e quindi ora tantissimi stanno emulando, senza farsi troppe domande, quell'approccio.

Abbiamo analizzato dal punto di vista normativo la questione in questo articolo, ma vogliamo spendere qualche parola in più, per tentare di spiegare il nostro approccio.

Fermiamoci un attimo e cerchiamo di capire come stanno le cose.

  • Se hai già raccolto un consenso seguendo le indicazioni dell'attuale (vecchia) normativa privacy, quasi sicuramente non hai bisogno di chiederlo nuovamente, ma solo di speficicare bene i trattamenti e notificare la nuova informativa privacy ai tuoi utenti.
  • Se non avevi un consenso compatibile con la vecchia normativa allora stavi (stai) probabilmente facendo trattamento illecito di dati, punito anche in era pre-GDPR.

E quindi? sono impazziti?

No, semplicemente non sono Italiani e quindi è plausibile (e lecito) che ti abbiano iscritto alla loro newsletter senza mai chiederti il consenso e senza mai farti vedere una informativa privacy.

La grossa rivoluzione introdotta dal GDPR, infatti, è che la privacy degli europei viene decisa dall'Europa e non più dalla nazione in cui ha sede l'azienda che fa il trattamento.

17 Mag 2018

GDPR e periodo di conservazione dei dati per l'email marketing

Le strategie di list building sono, lo sappiamo tutti, dispendiose ed difficili da progettare e mettere in campo; proprio per questo ogni singolo indirizzo raccolto ci pare spesso un tesoro inestimabile, del quale mai vorremmo privarci.

durata del trattamento

È così che spesso ci troviamo liste mastodontiche, piene di indirizzi di cui non ricordiamo l'origine e con i quali non abbiamo rapporto da anni.

In generale abbiamo sempre raccomandato operazioni di controllo e pulizia dei database, in primis per questioni legate all'efficacia stessa delle comunicazioni: sappiamo benissimo che i moderni filtri antispam tengono in considerazione anche la reattività dei destinatari nei confronti dei nostri invii.

11 Mag 2018

Arriva il GDPR! Email per la conferma del consenso, sì o no?

Sta capitando a tutti: improvvisamente le nostre caselle email si sono riempite di messaggi dal tono "passivo/aggressivo" che ci invitano a cliccare un pulsante per continuare a ricevere le newsletter e i messaggi un dato sito/realtà/mittente.

Queste comunicazioni, dalla forma quanto meno varia e dall'operatività piuttosto oscura, fanno riferimento all'avvento del GDPR e alla necessità di avere traccia di un consenso affermativo dell'utente per poter continuare a trattare il dato.

gdpr

Molti nostri lettori ci hanno chiesto se una comunicazione del genere sia obbligatoria e nel caso come vada gestita: cercheremo, nel nostro consueto modo, di analizzare la questione, senza preconcetti, considerando sempre che in tutti i casi particolari è bene riferirsi ad un esperto privacy o ad un avvocato per avere una risposta definitiva.

Consenso pre GDPR (D.lgs. 196/2003)

Partiamo da un dato base: anche per l'attuale normativa privacy italiana (D.lgs. 196/2003) per trattare dati personali (quindi conservarli in un database, usarli per invio email, etc) è obbligatorio un consenso liberamente espresso e informato.

02 Mag 2018

Raccogliere consensi all'epoca del GDPR

Mancano davvero pochi giorni alla fatidica ora X. Sicuramente il GDPR è uno degli argomenti caldi della primavera.
Molti in queste settimane ci stanno contattando per chiederci cosa devono fare, in particolare in riferimento alla raccolta dei dati ai fini dell'email marketing.

Abbiamo quindi deciso di approntare questa breve guida, con diversi esempi pratici, che speriamo possa essere utile a tutti: aspettiamo ovviamente i vostri commenti in merito e le vostre, ulteriori, domande.

I principi generali della raccolta dati

Ricordiamo che il GDPR è un regolamento generico, che deve fare da base a regolamenti specifici (come quello e-Privacy che arriverà nel 2019): per questo non è così semplice estrarre una lista di comportamenti concreti da tenere.