07 Mar 2019

Clicca qui! oppure no...

Qual è il testo in assoluto più usato per i link e i pulsanti sul web? "Clicca qui" , o "Click here" nella più diffusa versione inglese.

Ogni volta che inviamo una email abbiamo in mente uno scopo ben preciso che vogliamo raggiungere: a volte sarà quello di far comprare qualcosa al destinatario, altre volte di chiedergli un consenso, altre ancora di farlo incuriosire su un nuovo prodotto o confermare la sua partecipazione ad un evento.

Il pulsante o il semplice link che permetterà al destinatario della nostra comunicazione di raggiungere il risultato che vogliamo, si chiama "Call to action". Ne abbiamo parlato qualche mese fa descrivendo il quarto passaggio del metodo AIDA, ovvero l'Azione: oggi ci soffermiamo su qualche buon (speriamo) motivo per non usare le parole "clicca qui" nelle vostre call to action e nei vostri link di approfondimento.

Cos'è un link?

20 anni fa c'era l'esigenza di far capire agli utenti che cosa fosse un link e che per "usarlo" fosse necessario cliccare, e per questo le due parole sono diventate ubiquitarie. 20 anni fa se una parola non era blu e non era sottolineata doveva necessariamente trasmettere al lettore la propria "cliccabilità". Oggi, nel 2019, gli utenti usano interfacce web più di quanto usino qualunque elettrodomestico di casa e hanno imparato a capire che se in una pagina (o una email) c'è un riquadro che sembra un pulsante allora probabilmente sarà cliccabile, senza bisogno di esplicitare clicca qui e che se un testo ha un colore diverso o qualche altra caratteristica che lo distingue dagli altri, potrebbe essere un link.

Immaginate un'auto i cui strumenti invece di riportare un simbolo per far capire cosa fa ogni pulsante, riportassero la dicitura "premi qui"? Oppure strade tappezzate di cartelli di indicazione che oltre al nome della città e una normale freccia riportassero, ciascuno, una bella descrizione "gira il volante qui per andare a XYZ ->" invece di "XYZ ->". Oggi sembrano ipotesi assurde, ma probabilmente quando si è iniziato ad usare quel tipo di "interfaccia" di comunicazione/interazione il suo significato non era scontato come lo è oggi che lo abbiamo assimilato.

Clicca, tocca, tappa...

20 anni fa il 99% degli utenti che volevano "seguire" un link, usava il mouse e quindi era corretto invitarli a cliccare, ma oggi? Oggi più della metà delle email vengono consumate su smartphone, dove il mouse non esiste e dove il concetto di clic è estremamente forzato. Su uno smartphone o su un tablet, infatti, non si clicca affatto. Si tocca (touch), si pizzica per ingrandire o rimpicciolire (pinch to zoom) o si scorre lo schermo (swipe), a volte si "tappa" (tap) ma non si clicca. "Per i "vecchi" abituati al web storico ovviamente leggere "clicca qui" su uno smartphone non crea confusione, ma le nuove generazioni nate con il touch potrebbero trovarsi più spiazzate di quanto immaginiamo di fronte ad un "clicca qui". Per non parlare degli assistenti vocali che permetteranno di aprire i link vocalmente, aumentando ancora di più la distanza tra il "cliccare" e ciò che si fa realmente.

Quando mandiamo una email non sappiamo se verrà letta con uno smartphone, su un computer che ha un mouse o, per assurdo, da un assistente vocale, quindi è una buona pratica evitare di usare termini dipendenti dal dispositivo di lettura e concentrarsi sul significato dell'azione che si compie seguendo quel link.

Skim reading

Moltissimi destinatari delle email non leggono l'intera email ma si limitano a dare un'occhiata veloce. In questa occhiata veloce (detta "skimming") alcuni osserveranno prevalentemente le immagini, altri i titoli, altri ancora i pulsanti. Immaginate che cosa possa dedurre un lettore che si focalizza sui pulsanti di una email ricevuta e in tutti comprare solo la scritta "clicca qui". Di cosa parla quell'email? Perchè dovrebbe cliccare? Per fare cosa? Ecco quindi che un pulsante con scritto "Orari" o "Prenota" o "Condividi" sarà molto più intuitivo ed immediato di 3 pulsanti "Clicca qui" messi a fianco di un testo che dice che cliccando vedrai gli orari, potrai prenotare o effettuerai una condivisione.

Less is more

meglio "Per leggere l'informativa sulla privacy clicca qui. Per disiscriverti clicca qui. Per leggere le condizioni di servizio clicca qui."

oppure "informativa privacy - disiscrizione - condizioni di servizio" ?

Più parole usiamo più aumentano le probabilità che il testo non venga letto da chi non ha tempo, quindi quasi sempre è fondamentale sintetizzare alla forma minima che riesca a trasmettere l'informazione che ci interessa.

Ogni volta che vi trovate a scrivere "clicca qui", provate a vedere cosa succederebbe togliendo il clicca qui e rendendo "azionabile" (rendendo link o pulsante) il testo scritto prima o dopo le due parole che avete tolto: vedrete che in molti casi il risultato sarà migliore.

In ultimo precisiamo che le best practice non sono regole, ma solo consigli che hanno senso nella maggior parte dei casi, ma ogni caso va analizzato a se e potrebbero esserci ancora casi in cui il clicca qui è la scelta migliore.

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