22 Mar 2023

Microsoft presto onorerà il reject durante il controllo DMARC

Microsoft ha appena annunciato che i suoi servizi di posta elettronica per i consumatori, tra cui Outlook, Hotmail, MSN e Live, inizieranno a rispettare le impostazioni DMARC "p=reject". Ciò significa che se un messaggio inviato da un dominio non supera i controlli DMARC, per un dominio che pubblica un record DMARC con policy "reject", il messaggio verrà rifiutato invece di finire nella cartella di posta indesiderata.

Microsoft vs DMARC

In precedenza, i messaggi che non superavano i controlli DMARC con policy "reject" venivano spostati nella cartella di posta indesiderata, invece di essere rifiutati come richiesto dal mittente: tuttavia, Microsoft ha deciso di passare a un approccio più rigoroso per garantire la sicurezza e la privacy degli utenti.

18 Mag 2022

Microsoft OneOutlook: riuscirà a domarli tutti?

Da tempo si vociferava che Microsoft fosse al lavoro su una nuova versione del client di Posta per Windows 11, per rimpiazzare Windows Mail, con il nome interno di "Project Monarch".

Ed ecco che da qualche giorno è stata, più o meno volontariamente, resa disponibile una versione preliminare di OneOutlook, come riportato da WindowsCentral: l'abbiamo provata ed in sostanza sembra un porting "desktop" dell'ultima versione della webmail di outlook.com, soluzione che non ci dispiace per niente.

OneOutlook preview

La prima cosa della quale abbiamo voluto sincerarci è quale fosse il motore di rendering utilizzato e siamo felici di poter dire che non utilizza Word e quindi non ha tutti i problemi tipici dei vari Outlook e Windows Mail a cui siamo stati abituati fino ad ora. Da alcuni test preliminari sembra utilizzare un vero browser web per il rendering ed essere anche sufficientemente permissivo in termini di CSS supportati.

21 Ott 2021

La larghezza di una email, nel 2021

Periodicamente vediamo qualcuno che, sulla base di ciò che vede sul proprio iMac 27" o sul proprio PC con uno schermo da 32", decide che sia una buona idea inviare email da migliaia di pixel di larghezza per evitare quel fastidioso spazio vuoto che vede in ogni newsletter che trova "ordinaria".

Noi proviamo a spiegare che le modalità con le quali vengono ricevute e visualizzate le email, oggigiorno, sono le più disparate e che l'ambiente desktop, soprattutto tramite applicazione, è ormai una minoranza nella platea delle soluzioni più usate, ma l'interlocutore di turno pensa regolarmente di poter fare come con i siti web, di usare le tecnologie che permettono di rendere un sito "responsive", ovvero adattarlo automaticamente alla larghezza disponibile sul dispositivo.

Responsive design

Poco importa se gli si spiega che il mondo dell'HTML supportato dai programmi di posta è più problematico di quanto fosse l'HTML per il web 20 anni fa. Via email nemmeno una immagine di sfondo, un bordo arrotondato o un font specifico sono supportati dal 99% dei destinatari. Anche le media queries (la tecnologia usata sul web per rendere responsive i siti) su molti programmi di posta non funzionano e spesso funzionano male, ad esempio facendoti adattare alla dimensione della finestra quando però lo spazio in cui viene visualizzata l'email non è grande quanta l'intera finestra, come capita su Gmail su desktop.

01 Ago 2017

L'armata Antispam di Outlook.com

Con buona pace di tutti gli email marketer, esiste una massima sempre e comunque vera:

"Solo chi riceve l'email può decidere se è spam o no"

Questo a prescindere da ogni tipo di double opt-in, landing page, o strategia di lista: se l'email che inviamo viene percepita come non richiesta, non interessante, inutile, non pertinente, è spam.

Proprio basandosi su questo assunto alcuni filtri (Cloudmark, ad esempio) usano direttamente le segnalazioni di abuso per compilare le loro blacklist.

Microsoft, con il suo programma Spam Fighters, si spinge un po' più in là, tentando di istruire il suo sistema esperto antiSpam con la collaborazione di un vasto campione dei propri utenti.

Spam Fighters

L'idea base è semplice: se vieniamo estratti e accettiamo di aderire al programma, il sistema ci mostrerà vecchie nostre email (scelte a campione tra quelle in posta in arrivo o in spam, indifferentemente) e ci chiederà cosa ne pensiamo - è spam, non è spam.