22 Mar 2016

Kevin Rose, i social e il ritorno alla newsletter

Twitter compie dieci anni e sente un po' di affanno, Google+ dopo aver cambiato pelle almeno un paio di volte, al momento sonnecchia ozioso in un angolino del nostro telefono. Decine di altri progetti, fortemente basati sull'approccio sociale del cosidetto Web 2.0, nel corso di questi ultimi anni sono semplicemente spariti, lasciando spazio al trend del momento, quello delle applicazioni di messaggistica istantanea.

The Journal

Fra i grandi progetti social che hanno "segnato" la rete in questi anni, Digg merita sicuramente una menzione: creato nel 2004 dall'allora ventisettenne Kevin Rose, Digg nasce come strumento di social bookmarking
Sostanzialmente tramite il proprio profilo Digg si raccolgono link e lo stesso Digg, attraverso un sistema di rating sociale, li promuove e li aggrega, creando contenitori tematici di notizie, teoricamente altamente rilevanti. Come capita sempre, all'avvento di Digg, sono corrisposti proclami sulla morte delle newsletter e dell'email marketing, considerati vestigia di un passato glorioso.

17 Mar 2016

Email marketing: come aumentare le aperture giocandosi la reputazione

Ad ogni invio di newsletter il nostro ESP di fiducia ci fornisce un paio di numeri fondamentali per capire il gradimento della nostra comunicazione: le aperture ed i click.
Sappiamo che un invio riuscito deve registrare almeno il 25% di aperture, ma, per contro, sappiamo anche che è davvero difficile salire sopra al 35/40%.

Statistiche

La domanda che viene spontanea, soprattutto a chi approccia per la prima volta al mondo dell'email marketing, è come fare a "svegliare" questa parte del pubblico potenziale della newsletter.
L'errore comune è quello di pensare che la nostra comunicazione sia così importante e fondamentale, che la non apertura possa solo essere frutto di un errore di invio o di una distrazione del destinatario.
È noto quanto questa valutazione sia errata: se sinceramente ripensiamo a quante newsletter, a cui siamo regolarmente iscritti, apriamo nel corso della giornata in rapporto al totale delle email ricevute, vedremo che mediamente il numero corrisponde a quel famigerato 25% citato prima.

Le ragioni di una mancata apertura sono molteplici, anche se il principale imputato rimane la scarsa rilevanza dell'email stessa.
Nel corso degli anni è diventata pratica comune, spesso anche supportata da funzioni fornite dagli ESP, il reinvio, con tempistiche più o meno serrate, della stessa newsletter a tutti gli utenti che hanno già ricevuto il primo invio, ma che risultano non averlo aperto.

Questa pratica è in realtà assai controproducente.

09 Mar 2016

Mandrill diventa un plugin a pagamento di Mailchimp

È notizia di qualche settimana fa il cambiamento strategico da parte di Mailchimp riguardo a Mandrill, il proprio sistema per l'invio di email transazionali: dal 23 di aprile Mandrill cesserà di essere un prodotto standalone e diventerà un plugin disponibile per account a pagamento di Mailchimp.

Mandrill Mailchimp

In sostanza chi vorrà continuare ad utilizzare i servizi transazionali di Mandrill - per cui la gestione dell'invio e della relativa reportistica delle proprie email di iscrizione, notifica, ricezione ordine, tracking etc. etc. - dovrà per forza sottoscrivere un piano Mailchimp a pagamento. Lanciato nel 2012, Mandrill rappresenta comunque un "inseguitore" nel campo delle email one to one: il leader di mercato rimane Sendgrid, comunque, soprattutto grazie alla notorietà di Mailchimp, Mandrill ha saputo in breve tempo ritagliarsi una cospicua fetta di mercato e ad oggi dichiara 800.000 utenti, per un volume di affari di 12 milioni di dollari.

07 Mar 2016

Ci lascia Ray Tomlinson, uno dei padri dell'email

Oggi diamo per scontata la presenza nella nostra vita dell'email: come altre invenzioni tipiche dei nostri anni, si è talmente -e velocemente- radicata nelle nostre abitudini, da non riuscire quasi più a ricordare il tempo in cui non esisteva.

Ray Tomlinson

Eppure l'email è stata inventata nel 1971, da un giovane ricercatore di newyorkese, allora impiegato nel settore ricerca e sviluppo della Bolt Beranek and Newman – ora Raytheon BBN Technologies.

Era l'epoca di Arpanet, e fino ad allora i sistemi di messaggistica erano pensati per lo scambio messaggi fra utenti dello stesso server. L'idea di Tomlinson, che lavorò al progetto senza alcun mandato superiore, rubando tempo alle sue effettive mansioni, fu quella di creare un sistema in grado di scambiare messaggi via rete, fra utenti di diversi server